Avanti Popolo

Partenza: La fase iniziale di un moto progressivo di allontanamento, per lo più associato a un’idea definita di svolgimento o di destinazione. “Fissare la data della p.”

Io preferisco parlare di partenza non di ripartenza, non voglio cominciare in continuità con quello che facevamo prima, o per lo meno con tutto ciò che facevamo prima. Io mi voglio allontanare dal prima per costruire il presente, il dopo. Ho capito che non c’è più tempo, che bisogna osare di più, la partita è tutt’altro che chiusa, se si riapre non la possiamo affrontare alla stessa maniera. C’è giustamente voglia di vita, voglia di libertà ma abbiamo capito cosa è la vita, cosa è la libertà? I primi segnali non sono incoraggianti: un aumento delle morti sul lavoro per mancanza di rispetto delle norme di sicurezza, milioni di persone che si sentono libere se non si vaccinano, altre migliaia che sciamano senza precauzione mettendo a rischio i sacrifici fatti da tutti finora, aumentano i femminicidi e gli atti di violenza gratuita.

Certo arriveranno milioni di euro per la ripresa economica ma la prima cosa che viene sbloccato è lo stop ai licenziamenti, nel frattempo (per non farsi mancare niente) si è pensato bene di fare , a livello internazionale, una settimana di guerra con relativi morti civili e di bambini, proprio lì in Palestina e in Myammar è in atto una feroce repressione contro le istanze democratiche per lo più ignorata da tutti. E’ aumentata anche la produzione di libri (e questa è una buona notizia) ma non mi risulta che siano aumentati i lettori. Le case farmaceutiche produttrici di vaccini, hanno gonfiato i loro profitti in maniera abnorme, non vogliono rinunciare ai diritti sui brevetti, tagliando quindi fuori i paesi più poveri, che non sono in grado di sostenere i costi, dimenticando che siamo tutti sottoposti ad una sperimentazione di massa (che a scanso di equivoci va fatta e ci salverà) e in qualche modo siamo tutti protagonisti “attivi”.

Siamo consapevoli, lo facciamo per il bene comune, ma non ci crediate fessi, ringraziamo la scienza (in primis) ma non “vi allargate troppo” che come diceva qualcuno “a volte anche le formiche si incazzano”. Allora è chiaro perché non voglio (ri)partire? Le parole che iniziano con (ri) non mi piacciono, sono pigre, conservatrici, mancano di coraggio: (ri)scaldare, (ri)fare (che palle!), (ri)inventare, (ri)uscire, (ri)mettere (che schifo in tutti i sensi).
Noi abbiamo il dovere di essere migliori, perciò dobbiamo “partire”. Se, per esempio, la politica italiana ci risparmiasse lo spettacolo osceno delle liti condominiali tra Conte e Grillo, che fa pure caldo e non se ne può più, permettendo l’approvazione dello “Ius Soli” e della legge contro la “omotransfobia”, allora forse sarebbe una segnale chiaro di partenza. Naturalmente dopo bisognerebbe fare il resto.

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