26 LUGLIO 2021

Questa settimana abbiamo superato il limite

Cari amici Totemisti, vi ripropongo uno scritto che ho condiviso qualche giorno fa su facebook. Non perchè non avessi voglia di scrivere ma perchè penso che, nonostante tutto, nonostante la monumentale ipocrisia con cui si è trattato il caso a destra (vergogna!) e a sinistra (VERGOGNA !!!), il caso dell’assessore omicida resta quello più importante della settimana passata e anche quello più denso di significati e chiavi di interpretazione.
Mi sono permesso di aggiungere, sul finale, una piccola (quasi) ultim’ora che mi pare pienamente aderente al sottotitolo del pezzo: Questa settimana abbiamo superato il limite!

Accade in Italia che un uomo, un ex appartenente alle forze di polizia, gira per una città armato, quest’uomo in un bar incontra un emarginato, poco lucido, con problemi mentali, che da’ in escandescenze e infastidisce gli avventori del bar.

L’uomo chiama la polizia e poi affronta l’emarginato.

L’emarginato è disarmato, dicono (ma la circostanza è controversa) che egli abbia lanciato delle bottiglie.

I due vanno a contrasto.

Dicono (ma la circostanza è controversa) che l’uomo con la pistola viene spinto e cade sparando involontariamente

L’uomo con la pistola uccide l’emarginato.

L’emarginato è un extracomunitario, con decreto di espulsione, notoriamente affetto da problemi psichici.

L’uomo è un assessore comunale, nello specifico Assessore alla Sicurezza, ed è della Lega.

Le domande:

Perché questo signore ha un porto d’armi?

Perché gira armato di una pistola che o non dotata di sicura e ha il colpo in canna oppure ha la sicura disattivata?

Perché quest’ uomo, ex poliziotto, quindi con esperienza in campo di norme e di capacità operativa per la sicurezza, tant’è che è per l’appunto l’Assessore alla sicurezza, affronta arma in pugno l’uomo?

Che succede subito dopo l’omicidio? L’uomo con la pistola che fa?

L’uomo con la pistola è l’Assessore alla sicurezza, leghista, del Comune di Vigevano.

Una cosa è certa se fosse accaduto il contrario saremmo inondati di particolari efferati e di commuoventi racconti sulla storia della vittima, fosse accaduto il contrario alcuno si sarebbe peritato di affermare, praticamente nell’immediatezza dei fatti, che si trattava di Legittima difesa.

In Italia è accaduto e questa cosa è di inaudita gravità.

Provo a spiegarvi perché penso questo partendo da un piccolo aneddoto.

Mio padre buonanima, lavorava in Tribunale, e un giorno mio fratello tornò a casa con un coltello a serramanico. Erano gli anni ’70, l’Italia era una cosa diversa da ora, io so che per mio fratello quel coltello era solo un feticcio, una di quelle cose che facciamo (stupidamente) noi maschi per sentirci più macho.

Mio padre invece si arrabbiò moltissimo, non ricordo tutte le parole che disse, ricordo il senso però, mi è rimasto scolpito nella mente: un uomo per bene non gira armato e quando lo fa, costretto perché gli è indispensabile per il suo lavoro, deve mettere in conto di poter morire perché l’arma è una cosa che si può usare solo e soltanto se si è a rischio della vita.

Solo se si è a rischio della vita.

Questo vale per “l’uomo con la pistola” e vale anche per le forze dell’ordine che, ringraziando Dio, in Italia, se sparano devono rendere conto del per come e del perché.

I processi li fanno i tribunali, questo è certo ma…

Non io, ma i concittadini dell’uomo con la pistola lo hanno definito “lo sceriffo”, non io ma le forze politiche di maggioranza comunale e il Sindaco di Voghera hanno stabilito che lì ci fosse necessità nientemeno che di un “Assessorato alla sicurezza”. Come si può non pensare che quello che è accaduto è il combinato disposto di una politica demagogica e di un’indole predisposta alla violenza dell’uomo in questione?

L’uomo Salvini dopo neanche poche ore dall’evento emette la sua sentenza: è una legittima difesa!

Siamo molto al di là della difesa d’ufficio di un compagno di partito, siamo molto al di là di un riflesso automatico di tutela politica, siamo davanti, ora più che mai, al manifesto politico della Lega e, ascoltando i commenti di un giovane deputato di Fratelli d’Italia oggi in televisione, dei suoi alleati di ultradestra.

Signori miei l’assessorato alla Sicurezza non ce l’hanno città come Napoli o Reggio Calabria e neanche Taranto, che so, Gela, Locri, ma a Vigevano, grassa e ricca città della provincia di Pavia, situata all’interno della porzione di Italia più avanzata, quella dall’economia più florida, dai servizi più avanzati, invece, si è sentita l’esigenza di un assessorato simile.

Perché?

Domandiamocelo cazzo e smettiamo di fare finta di niente, perché è proprio dalla falsa narrazione che porta alla creazione di un ridicolo assessorato alla sicurezza che nasce l’uomo con la pistola ed è per difendere quella narrazione, politica, demagogica, che il Salvini scende precipitosamente in campo a dichiarare che si è trattato di legittima difesa.

Amici miei la china è questa, ed è questa tendenza che dobbiamo combattere, l’Italia è migliore di questi uomini pronti a passare su tutto pur di mantenere in piedi il sistema di potere, incapaci anche di prendere le distanze da un omicida pur di difendere il postulato falso su cui hanno cercato di costruire la loro ragione di esistere politica.

A chi ha scelto quella parte domando senza demagogia, senza pregiudizio:

Amico ma sei sicuro di quello che fai? Lo vedi cosa stai contribuendo a costruire? La tua coscienza non ti morde? Quanto sei disposto a sacrificare di te stesso per il potere?

In qualche caso mi verrebbe anche da aggiungere:

Amico ma che ti è successo? Sei lo stesso che conoscevo qualche anno fa? Perché non dici nulla? Oggi giustifichi un assassino, domani che cos’altro giustificherai?

Diversamente quella parte che dice, a parole, di combattere per un’Italia più giusta, con più opportunità per tutti, ai moderati, alle forze di sinistra chiedo:

Come potete stare al governo con un partito del genere? Come osate dire di rappresentare valori di umanità, di uguaglianza, di progresso e condividere il governo della nazione con un partito come la Lega?

Ciò che è in gioco è qualcosa che va molto al di là del destino giudiziario di un uomo, è in gioco l’anima di uomini e della nazione, ai primi dico attenzione, non è ancora troppo tardi per recuperare un briciolo di dignità, alla mia nazione dico che oltre un certo punto il compromesso diventa complicità.

Aggiunta dell’ultimo minuto.
Mi dicono che in quei di Melfi si stiano avviando singolare sperimentazioni, ora chi mi conosce sa che davvero non posso essere sospettato di avversione preconcetta per Renzi e il suo partito ma… No ragazzi, in alleanza con la destra no.
Non si può, neanche per conquistare un municipio come Melfi.
Resto fiducioso in attesa di smentite, sempre più convinto che settembre e ottobre ci porteranno fantasmagorici giri di ottovolante politico.
Buon bagno a chi sta al mare.

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