I temi politici della settimana 2

La settimana trascorsa ci riporta in un clima di pandemia, per l’andamento epidemiologico degli altri paesi europei e per l’aumento dei casi anche nel nostro paese.

A fronte di un’emergenza che non sembra cessare la politica continua a dare pessima prova di sé, sia in campo nazionale che a livello regionale, in tutti gli schieramenti.

Ci siamo abituati al crollo dei riferimenti politici tradizionali ma mai avremmo potuto prevedere la fluidità della politica dei nostri giorni.

Con assoluta naturalezza si cambia casacca ci si spoglia delle vesti che hanno determinato l’elezione in parlamento o nei consigli regionali e si transita dove più conviene, senza nemmeno provare a cercare una minima giustificazione politica o progettuale.

 La grande coalizione che sostiene il governo vive di continue imboscate e subisce il decisionismo del Presidente del Consiglio sulle materie economiche, per poi ritagliarsi uno spazio in continui sfaldamenti della tenuta della maggioranza su quasi tutti i temi in discussione.

Segretari politici del passato eletti con simboli dalla precisa caratterizzazione quasi sempre votano con la coalizione che hanno combattuto alle scorse elezioni.

Una politica fluida piuttosto maleodorante.

Sullo scenario regionale il panorama è lo stesso con maggioranze inconcludenti e opposizioni compiacenti oppure distratte, fatte salve limitate eccezioni.

Siamo al giro di boa della consiliatura regionale e cresce l’ansia dei contendenti sulle future collocazioni.

Il Governatore continua con la politica degli annunci.

Nei partiti in fase congressuale volano gli stracci.

La Basilicata può attendere.

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