Nell’estate del 1974 al tecnico aquilano Lino De Petrillo il presidente del Potenza, Fausto Somma, affida una rosa di giocatori di altissimo rango. La società, in sintonia con città sportiva, punta in alto, meglio, ha un solo obiettivo: ritornare in terza serie. Tecnico e squadra non deluderanno le attese. I rossoblu si piantano in testa alla classifica sin dal primo turno per arrivare a giocarsi il primato in un indimenticabile spareggio con la Juve Stabia. Fa tutto bene il Potenza fino alla ventisettesima giornata, lo spareggio poteva pure evitarlo, ma nello scontro con l’Ischia (0-0) degli incidenti e le invettive contro la terna arbitrare causano la squalifica del “Viviani” per sei giornate. A questo punto il Potenza mantiene sì il primato, ma le vespe campane di Castellamare non perdono colpi. Alla trentaquattresima giornata, ultima del torneo, sul campo neutro di Matera si scontrano proprio il Potenza e la Juve Stabia. E’ il match che vale la stagione. I rossoblu vanno in vantaggio al 24’ con l’ala destra venuta anni addietro dal vivaio della Juventus Bruno Rinaldi, ma il ripristino dell’equilibro arriva una decina di minuti dopo per opera dell’attaccante lucano di Sant’Arcangelo Andrea Esposito a cui i tifosi rossoblu non perdoneranno più quel “gol-tradimento”. Il Potenza sbaglierà un rigore quasi al novantesimo e l’ 1-1, dunque, rimarrà invariato. Appaiate in vetta a 49 punti le due società vanno allo spareggio della domenica successiva. Il vecchio stadio San Nicola di Bari viene designato dalla Lega nel “palcoscenico” da cui dovrà uscire il nome della squadra promossa nel torneo di quarta serie, girone G. Pomeriggio del 1 giugno 1975, nel capoluogo pugliese c’ é un’ afa insopportabile, sugli spalti circa undicimila spettatori, cinquemila sono arrivati dalla cittadina campana. Il Potenza scende in campo con Nolé, Gobbi, Sollini, Lasagni, Campagna, Caligiuri, Rinaldi, Savarese (dal 46’ De Paoli), Latorraca, Cataldi e Scarpa. In panchina con De Petrillo ci sono il secondo portiere Birtolo e l’attaccante Pellè. Rispondono i gialloblu guidati dal tecnico tarantino Angelo Carrano con Lauri, Agnetti, Lusuardi, Nazzi, De Simone, Prota, Avino, Portelli, Fumarola, Cesari, Cirillo (dal 91’ Iaccarino). A disposizione il portiere Formisano e Andrea Esposito che non è della partita perché infortunato e, comunque, non si risparmierà una selva di fischi da parte dei supporter rossoblu. Arbitra il signor Carvani di Piacenza. Le prime fasi vedono la Juve Stabia più spostata in avanti, ma il Potenza controlla e alla distanza fa prevalere, per tutto il resto della prima frazione, il suo “gioco più ragionato”. Nella ripresa il Potenza affonda prima con Nando Scarpa e poi con Rinaldi, ma gli avversari riescono a scampare il pericolo. Per i lucani ci saranno altre conclusioni insidiose sempre con Rinaldi e il bomber Scarpa, quest’ultimo quando puntualmente prende palla si porta a spasso chiunque gli sta addosso. Al novantesimo si arriva coi portieri rimasti indenni e il caldo che ha sfiancato ogni energia. Si va ai supplementari, non accadde nulla, di pericoli per gli estremi difensori nemmeno l’ombra, finché… Finché al centotredicesimo minuto non arriva la scossa che decide l’interminabile maratona. Gianni Spinelli, sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno così racconterà << Lasagni il mediano di spinta del Potenza, ha il pallone, avanza con uno scampolo di grinta, passaggio per Latorraca che si sposta sulla sinistra, arriva a fondo e crossa. Scarpa, il giocatore estro lucano, appostato al centro, riceve e tira con prontezza, il pallone batte all’interno della traversa e va in rete>>. <<Il Potenza è in C – continua nella sua cronaca Spinelli – E c’è da non crederci, dopo la teoria finale di guai, dopo la squalifica, i cinque punti persi, il rigore sbagliato a tempo scaduto domenica scorsa. Tripudio indescrivibile, con i potentini invasati, col medico sociale che si sente male (dottore, che ci combina…), E naturalmente con i campani che si accasciano (comprensibile disperazione) e con qualche spettatore che si lascia prendere dalla rabbia e lancia dalle gradinate tutto quello che ha disposizione>>. Il Potenza, dunque, ritorna in terza serie dopo due anni di calvario nei dilettanti, città in festa e davanti ai taccuini dei giornalisti Nando Scarpa, il capocannoniere del campionato con 15 reti, potrà dichiarare : <<Avevo una paura terribile di sbagliare. Come ho visto il pallone in rete, però, mi è sembrato che il tutto il mondo mi crollasse addosso. E’ stato senz’altro il gol più bello della mia carriera>>. La stagione successiva, con l’amarezza dei tifosi locali, Scarpa non sarà la prima punta rossoblu, vestirà -sempre in C – la maglia del Sorrento.
LO STORICO SPAREGGIO DEL 1975 TRA POTENZA E JUVE STABIA CHE RIPORTO’ IN TERZA SERIE I ROSSOBLU
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